Spett.li Aziende,
di seguito si riportano alcuni aggiornamenti relativi ai recenti incontri dei Comitati che presiedono la legislazione di settore e le relazioni fra Commissione Ue e Stati membri in relazione al settore biologico.
Innanzitutto, la COM ha aggiornato le delegazioni sullo stato dei negoziati relativi agli accordi commerciali in materia di equivalenza.
A seguito della raccomandazione della COM, il Consiglio ha autorizzato l’avvio dei negoziati con Argentina, Australia, Canada, Costa Rica, India, Israele, Giappone, Nuova Zelanda, Corea del Sud, Tunisia e Stati Uniti.
La possibilità di raggiungere un’equivalenza sulle diverse categorie di prodotti dipenderà, tra l’altro, dal fatto che il Paese terzo disponga di norme per tali categorie di prodotti e, in ultima analisi, dalla possibilità di stabilire un’equivalenza sulla base di norme di produzione equivalenti e di controlli di efficacia equivalente.
International points:
Canada
La COM ha informato i delegati sui contenuti di una informativa ricevuta dal Canada dove è rappresentata la necessità di rispettare le regole canadesi in materia di etichettatura dei prodotti biologici esportati in questo paese.
Gli organismi di certificazione sono quindi chiamati ad accertare il rispetto dei tali regole, che si possono trovare anche in internet (Organic products – Canadian Food Inspection Agency).
Regno Unito
La COM ha informato gli stati membri sugli esiti dell’incontro bilaterale UE-UK in materia di prodotti biologici.
Il Regno Unito ha confermato di voler mettere a punto dal 1° gennaio 2024 un sistema di controllo e di certificati di ispezione per i prodotti biologici esportati dall’Unione Europea verso il Regno Unito.
La COM ha infine informato gli stati membri che, da una prima indagine a campione sulle importazioni in UE da UK, è emerso che alcuni prodotti non sembrano rientrare nel quadro del riconoscimento ed in particolare i prodotti agricoli non processati, che possono essere esportati in UE solo se sono stati prodotti in UK.
La COM proseguirà con questo studio e metterà in atto le misure necessarie qualora lo ritenesse necessario.
Colombia e Messico
Si sta concludendo il percorso per aggiungere questi paesi alla lista di quelli con cui si dovranno iniziare i negoziati per accordo commerciale.
Il 19 novembre u.s. il CS del Consiglio ha dato il suo avvallo e quindi i negoziati possono iniziare al più presto.
Giappone
La COM ha informato gli SM sull’inizio del confronto avviato con le autorità giapponesi in relazione agli accordi sui prodotti biologici. Il confronto ha riguardato tre ambiti:
• prodotti di origine animale, cioè quei prodotti che contengono più del 10% di ingredienti di origine animale: nel 2020 il Giappone non disponeva di una legislazione apposita sui prodotti animali, ora questa normativa è stata sviluppata ma l’accordo, che risale al 2013, non copre questo aspetto. La COM ha studiato la normativa giapponese e ha individuato alcune difficoltà: regole su benessere meno vincolanti (es. uso della gabbia), ammissibilità di alcuni OGM, additivi per la nutrizione e prodotti per la pulizia e disinfezione che non corrispondono alle norme europee;
• ingredienti importati: il Giappone sino ad ora non dispone di norme che prevedono controlli sui prodotti biologici importati da altri P.T.; questo può creare problemi se i prodotti poi vengono esportati in UE dove si possono riscontrare contaminazioni con prodotti non ammessi;
• bevande alcoliche e vini: dall’analisi della normativa giapponese sono emerse alcune difficoltà, ad esempio gli additivi ammessi nei vini convenzionali sono più numerosi rispetto a quelli autorizzati in UE e non sembra esistere una lista ristretta di additivi ammessi nella produzione di vini biologici.
Infine, la COM ha chiarito che, per quanto riguarda il whisky biologico esportato verso il Giappone, esso pur essendo prodotto di origine vegetale, come la birra e il vino giuridicamente non rientra nella categoria di prodotti vegetali trasformati, quindi l’accordo attuale non copre questo prodotto.
Nell’ottobre 2022 sono entrate in vigore nuove norme ed è stato inserito un periodo di transizione sino a settembre 2025. Secondo la lettura data dalla COM, che deve però essere verificata con le autorità giapponesi, durante questo periodo di transizione è possibile esportare bevande alcoliche biologiche se esse vengono certificate da ente certificatore appropriato secondo sistema di certificazione del paese di origine accompagnate dal certificato senza che vi sia obbligo di una etichetta giapponese.
Al seguente link è possibile visualizzare il resoconto integrale MIPAAF sulle riunioni COP e GREX di ottobre e novembre 2022.
Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’indirizzo ita.bio@ice.it